BaruQ
Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Perimeno
“Credi nel Signore Gesù e sarai salvato"
Queste parole dell'apostolo Paolo al carceriere di Filippi sono forse le Scritture più conosciute e più citate. Più di ogni altra cosa, è questo semplice messaggio che unisce i milioni di membri delle oltre 33.000 denominazioni diverse che costituiscono il mondo della cristianità. Ma semplicemente credere nel Signore Gesù soddisfa i requisiti di Dio perché una persona sia salvata?

Sembra che moti dei credenti più sinceri non abbiano familiarità con le parole di Gesù ai suoi discepoli, quando disse loro: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel Regno dei cieli, ma solo chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome espulso demòni, e nel tuo nome compiuto molte opere potenti?’ Allora io dichiarerò loro: ‘Non vi ho mai conosciuto! Andatevene via da me, voi che praticate l’illegalità!". (Matteo 7:21-23) Chiaramente, per salvare una persona, è necessario altro che semplicemente "credere nel Signore Gesù". (Confronta Luca 13:23-27)

Gesù ha puntualizzato la questione riguardo all'adorazione che è accettabile per Dio quando parlò a una donna samaritana che era venuta ad attingere acqua al pozzo di Giacobbe e di cui chiese da bere, dicendo: "Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza ha origine dai giudei. Tuttavia viene il tempo, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità: il Padre infatti cerca adoratori di questo tipo. Dio è uno Spirito, e quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”. (Giovanni 4:22-24)

Geova è un Dio di verità! È impossibile per lui mentire. (Numeri 23:19; Ebrei 6:18) Rivolgendosi a Dio nella preghiera, Gesù riconobbe: "La tua parola è verità". Infatti, Gesù ha detto che è la verità della parola di Dio che santifica i suoi adoratori, rendendoci puri e santi, e graditi a Dio. Questo è ciò che intendeva Gesù quando disse che "i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità". È lo spirito di Dio che ci insegna e la sua verità che ci santifica. (Giovanni 14:25,26; 17:17; Romani 3:4; 1 Corinti 2:10, 14) Dio non può accettare l'adorazione di nessuno quando tale culto è stato diluito e contaminato da bugie e menzogne. Chi di noi accetterebbe una tazza di acqua pura, ma che è stata contaminata dalla sporcizia che si può osservare galleggiare nella tazza e rendere l'acqua torbida? Dovremmo aspettarci che Dio si compiaccia di una forma di culto contaminata dalle menzogne degli uomini? (Romani 1:28-32; 2 Tessalonicesi 2:9-12; 1 Giovanni 4:1)

Anche se la donna samaritana era indubbiamente sincera, tuttavia non capiva le esigenze di Dio per la vera adorazione, almeno non in quel momento. E, francamente, nemmeno gli ebrei che rigettarono Gesù, perché Gesù disse loro: "Voi avete il Diavolo per padre e volete fare ciò che vostro padre desidera. Lui fu omicida fin dal principio, e non si tenne stretto alla verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice menzogne, parla secondo quello che lui stesso è, perché è bugiardo e padre della menzogna. Io invece vi dico la verità, e perciò non mi credete. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate, perché non siete da Dio”. (Giovanni 8:44-47)

Se vogliamo appartenere a Dio, è vitale ascoltare Gesù e obbedirgli, proprio come Gesù stesso ha ascoltato il suo Padre celeste. (Giovanni 8:28,29; 15:10, 14) Il primo uomo Adamo non non si comportò così. Quando il serpente riuscì a ingannare la donna, Eva, dicendole la bugia che non sarebbe morta se avesse disobbedito a Dio mangiando il frutto proibito, Adamo si unì alla sua ribellione mangiando anche lui. Diversamente da sua moglie, Adamo non fu ingannato, poiché aveva ricevuto il comando di non mangiare dall'albero direttamente da Dio. Tuttavia, scelse di accettare la menzogna detta dal diavolo, piuttosto che sostenere la verità che aveva ricevuto da Dio; e così facendo Adamo è stato condannato dal peccato e dalla morte, non solo per se stesso ma anche per tutta la sua prole non ancora nata, che include ognuno di noi. (Genesi 2:16,17; 3:1-6; 1 Timoteo 2:14; Romains 1:24,25; 5:12) È come scrive l'apostolo Paolo: "come in Adamo tutti muoiono, così nel Cristo tutti riceveranno la vita". (1 Corinti 15:22)

Per essere "resi vivi" nel Signore Gesù, è vitale che non solo crediamo in lui, ma anche che obbediamo alla verità. Quindi, adorare il Padre in "spirito e verità" significa che imitiamo Gesù, e non Adamo. È solo quando obbediamo alla verità della parola di Dio che ci riconciliamo con Dio; perché Gesù ci ha liberati non solo dal peccato e dalla morte, ma anche dalle menzogne che hanno origine dal Diavolo. Questo è ciò che intendeva Gesù quando disse:

"Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi". (Giovanni 8:31,32; 2 Corinti 5:18,19)
Leggi l'articolo originale in questa pagina: Food for Thought
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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