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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Perimeno
"Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detto.” (Giovanni 15:3)
Cosa intendeva Gesù quando, dopo aver congedato Giuda, disse ai suoi undici fedeli apostoli che erano "già puri" a causa della parola che aveva detto loro? Poco prima, Gesù aveva preso un bacino d'acqua e lavato i piedi dei suoi discepoli (con Giuda ancora presente). Pietro si oppone e disse: "Certamente tu non mi laverai mai i pied". Egli fu sorpreso quando Gesù gli rispose dicendo: "Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me". Pietro annullò immediatamente la sua obiezione e rispose: "Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e la testa". A sua volta Gesù ha risposto: "Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi che i piedi, ma è interamente puro. E voi siete puri, ma non tutti". L'apostolo Giovanni, uno dei dodici presenti, spiega ulteriormente: "[Gesù] conosceva, in realtà, l’uomo che lo tradiva (Giuda). Per questo disse: ‘Non tutti siete puri’”.(Giovanni 13: 2-11)

Questo solleva la domanda seguente: in che modo una persona diventa "pura"? È per mezzo della parola di Dio, come indica Gesù sopra? O diventiamo puri quando siamo bagnati nell'acqua – cioè il battesimo – come alcuni suggeriscono a proposito del lavaggio dei piedi dei suoi discepoli, perché tutti furono battezzati da Giovanni il Battista? (Giovanni 12:49, 50; Atti 22:16) Gesù forse sta parlando di una pulizia "spirituale", e quindi il lavaggio dei piedi dei suoi discepoli era "in simbolo" di quella purificazione? Sapevi che l'espressione "in simbolo di" non si trova in nessuna parte della Bibbia, anche se appare nella traduzione del Nuovo Mondo (TNM) in quattro posti, tutti in connessione con il battesimo di Giovanni il Battista? Ad esempio, secondo la TNM, il testo di Marco 1:4 legge: “Giovanni il battezzatore si presentò nel deserto, predicando il battesimo [in simbolo] di pentimento per il perdono dei peccati”. (vedi anche Luca 3:3; Atti 13:24; 19:4)
אֲנִי֙ דָּֽנִיֵּ֔אל בִּינֹ֖תִי בַּסְּפָרִ֑ים מִסְפַּ֣ר הַשָּׁנִ֗ים אֲשֶׁ֨ר הָיָ֤ה דְבַר־ יְהוָה֙ אֶל־ יִרְמִיָ֣ה הַנָּבִ֔יא לְמַלֹּ֛אות לְחָרְב֥וֹת יְרוּשָׁלִַ֖ם שִׁבְעִ֥ים שָׁנָֽה׃
“In simbolo" è indicato tra parentesi quadre perché si riconosce che queste parole non appaiono nei manoscritti originali. Le parole vengono aggiunte dai traduttori; sono spurie, un'interpolazione; suppongo per spiegare il significato del battesimo di Giovanni. Ma piuttosto che rendere chiaro il significato, spesso provoca confusione. Giovanni il Battista è stato nominato da Dio per "preparare la via di Geova", perché il popolo torni a Dio prima del servizio di Gesù. (Luca 3:2-18) Giovanni predicava e battezzava per il "pentimento per il perdono dei peccati", perché il perdono effettivo dei peccati sarebbe seguito alla morte di Gesù. (Romani 5:6-10) Dopo la morte di Gesù, il battesimo era per il perdono dei peccati, e non solo per il pentimento. (Atti 2:38; 22:16) Il battesimo simboleggia il fatto di essere puliti dai nostri peccati? Perché Dio ci perdona i nostri peccati, ha tre requisiti che dobbiamo rispettare:
  • Il pentimento dei nostri peccati - la nostra disobbedienza a Dio in passato; poiché senza pentimento reale non può esserci perdono. (Isaia 1:16-20; Luca 13:3)
  • Poi, il perdono completo per i nostri peccati è reso possibile dalla morte di Gesù, in cui dobbiamo riporre la nostra fede. (Giovanni 8:24; 1 Corinti 15:22)
  • Questo deve essere seguito dal battesimo, poiché il battesimo è un comando da Dio. La Bibbia non dice che il battesimo è "in simbolo" di qualsiasi cosa (certamente non in simbolo della propria dedicazione a Dio, la quale non è nemmeno menzionata nelle Scritture). Sottomettendosi al battesimo dell'acqua, dimostriamo semplicemente la nostra obbedienza al comando di Dio. Non ci siamo già pentiti della nostra precedente disobbedienza? Quindi, è la nostra obbedienza con cui raggiungiamo una condizione pulita davanti a Dio, non che l'acqua stessa ci purifichi. (Confronta Matteo 7:21-23)
Il profeta Isaia scrisse: “‘Lavatevi; purificatevi; togliete la malizia delle vostre azioni d’innanzi ai miei occhi; cessate di fare il male. Imparate a fare il bene; ricercate la giustizia; raddrizzate l’oppressore; rendete giudizio all’orfano di padre; perorate la causa della vedova. Venite, ora, e mettiamo le cose a posto fra noi’, dice Geova. ‘Benché i vostri peccati siano come lo scarlatto, saranno resi bianchi proprio come la neve; benché siano rossi come il panno cremisi, diverranno pure come la lana. Se mostrate buona volontà e in effetti ascoltate, mangerete il buono del paese. Ma se rifiutate e siete effettivamente ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la medesima bocca di Geova ha parlato’”. (Isaia 1:16-20) Diventiamo puri agli occhi di Dio per la nostra obbedienza; non per l'acqua letterale, né semplicemente udendo la parola di Dio. Perciò, quando Gesù disse: "Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detto", stava riconoscendo che i suoi discepoli erano obbedienti alla sua parola; perché per la loro obbedienza continuavano ad essere tralci della vite che era Gesù e la loro obbedienza produsse frutti buoni. Infatti, Gesù continuò a dire a loro: “Io sono la vera vite, e il Padre mio è il coltivatore. Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto. Voi siete già puri a motivo della parola che vi ho detto … Io sono la vite, voi siete i tralci. Chi rimane unito a me, e io unito a lui, questi porta molto frutto; perché separati da me non potete fare nulla … Il Padre mio è glorificato in questo, che continuiate a portare molto frutto e vi dimostriate miei discepoli. Come il Padre ha amato me e io ho amato voi, rimanete nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre e rimango nel suo amore”. (Giovanni 15:1-10) È assolutamente vitale per noi essere puri rimandando fedeli alla parola di Dio. Gesù ha detto che il Padre ci ha purificato affinché continuiamo a portare molto frutto; e Isaia sottolinea che questo può includere la raffinazione "nel forno fusorio dell’afflizione". (Isaia 48:10, 17,18) siamo purificati, cioè santificati, grazie alla parola di Dio, come ha detto Gesù nella sua preghiera al Padre: "Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità". (Giovanni 17:17, 1 Pietro 1:14-16) Poiché è la verità della parola di Dio che ci santifica, riusciamo a capire perché è così importante che accettiamo solo la verità della parola di Dio? Sì, ogni falsità, errori e menzogne che possono trovare la loro strada nel nostro culto ci renderanno impuri; il che a sua volta provocherà la nostra espulsione come tralcio e la nostra essiccazione; "e si raccolgono questi tralci e si lanciano nel fuoco e sono bruciati". (Giovanni 15:6; 4:23,24; Matteo 15:3-9; 23: 25,26)
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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